Comitato Italiano per il Controllo
delle Affermazioni sul Paranormale

Il CICAP promuove un'indagine scientifica
e critica nei confronti del paranormale
Per informazioni: www.cicap.org

Psicofonia:
Perchè il "Gruppo di Bacci" non vuole il CICAP?

Pubblicato su Scienza & Paranormale n. 37 anno IX - Mag/Giu 2001


Indagare sulle voci dall'Aldilà, le famose registrazioni che alcuni ritengono provenire dal mondo dei defunti, non è un compito facile. Prima di tutto perché chi si dedica a questa attività è quasi sempre una persona che ha sofferto a causa di un grave lutto, perciò può essere disposta a molte cose ma non certo all'eventualità di scoprire che le sue voci sono frutto di un errore. Poi perché le tecniche per raccogliere le voci sono molte e diverse fra loro. Si fa uso di radio e registratori, ma anche di apparecchi autocostruiti; ciascuno li impiega poi come ritiene opportuno, e spesso non possiede adeguate competenze tecniche. E comunque i risultati non si ottengono poi così facilmente.

Ma per fortuna c'è un'eccezione. A Grosseto opera da decenni un famoso gruppo di ricerca sulla psicofonia, che fa capo a Marcello Bacci (un commerciante di elettrodomestici) e all'avvocato Luciano Capitani, ora deceduto. Il gruppo di Grosseto ha un notevole seguito: organizza sedute collettive a cui partecipano molte persone, che cercano di ristabilire un contatto con i propri cari scomparsi, ha prodotto moltissime registrazioni (ben note a chi frequenta conferenze e convegni del settore) e diverse pubblicazioni, comprese alcune audiocassette con numerosi esempi di voci dall'Aldilà.

Il gruppo di Bacci costituisce una eccezione nella ricerca psicofonica perché le voci che ha prodotto, a differenza di quasi tutti gli altri casi, sono comprensibili senza nessuna necessità di interpretazione. A parte una curiosa distorsione sempre presente, che rende le parole stranamente tremolanti, sembra proprio che chi parla si rivolga ai presenti, anche con messaggi chiari e diretti. Si racconta persino che talvolta il suono provenga dall'altoparlante di una vecchia radio alla quale - con sorpresa dei presenti - vengono smontate le valvole!

La possibilità di indagare in prima persona su un fenomeno paranormale che si manifesta in modo così evidente sarebbe una grande opportunità non solo per il CICAP, ma anche per l'interesse di tutti. Ho preso allora contatto con Marcello Bacci per interposta persona, ottenendo però solo un cortese rifiuto. Non pago del risultato, ho tentato il colloquio direttamente per telefono. Spiegato il motivo del mio interesse, cioè la richiesta di assistere anche solo come spettatore alle sedute, sembrava quasi che ce l'avessi fatta. In fondo non chiedevo di smontare i loro apparecchi (cosa che avrei fatto volentieri), ma solo di essere anch'io lì a guardare.

Convinto di essere vicino alla meta, pronuncio la parola magica: CICAP. Non l'avessi mai fatto! Tutta la genuina loquacità toscana di Bacci (per usare un eufemismo) si è massicciamente riversata nei circuiti telefonici, fino a sgorgare violentemente dalla mia cornetta impedendomi qualsiasi possibilità di dialogo. "Voi del CICAP, con quel Polidoro o come si chiama, avete diffamato cent'anni di onesta ricerca psichica; perciò state alla larga da Grosseto! E lei, signor Morocutti, se non mi avesse detto chi era avrebbe anche potuto venire. Ma siccome è stato così sfacciato da parlarmi di CICAP io qui non la voglio vedere! E non provi a telefonarmi mai più!"

Un'occasione persa… o no?


Marco Morocutti